Masterchef raccoglie seguito di pubblico ma anche diverse critiche: una bocciatura eccellente per il cooking show
Per gli appassionati di tv e di cucina, le settimane vengono scandite dai nuovi appuntamenti con Masterchef. Il popolare show televisivo, che vede aspiranti cuochi professionisti in gara, sta regalando una nuova edizione piuttosto incerta, che sta entrando nel vivo ed è sempre più avvincente.
Tuttavia, quest’anno più del solito, il grande seguito di pubblico, che conferma il successo della trasmissione, si sta accompagnando anche a non poche polemiche. Sotto accusa il livello dei concorrenti che non appare eccelso, rispetto al passato, ma anche l’atteggiamento degli stessi nei confronti gli uni degli altri, che sta trasformando Masterchef in qualcosa di più simile a un reality show che a una vera e propria gara di cucina.
Il dibattito è piuttosto acceso sui social network. Dove, abbastanza a sorpresa, è arrivato un attacco diretto a Masterchef, destinato a far discutere e che giunge da una voce piuttosto qualificata.
Masterchef, Igles Corelli all’attacco: “Così nessuno vuole più fare il cuoco”
Prende la parola sul web il famoso chef Igles Corelli, che ha postato, in questi giorni, dichiarazioni piuttosto eloquenti: “Masterchef sta rovinando i giovani, c’è troppo terrorismo. E’ un format televisivo di livello top, ma così nessuno vorrà più fare il cuoco“.
Diversi utenti si sono detti d’accordo con il famoso cuoco, che è stato intervistato da ‘Repubblica’ per chiedere un approfondimento sulle sue affermazioni. Corelli, al quotidiano, è entrato più nello specifico argomentando in maniera diffusa: “Non è una immagine positiva vedere chef che sono nervosi e maltrattano i concorrenti. Al contrario, dovrebbero essere figure tranquille e provare a mettere a proprio agio quelli che lavorano con loro. Bisogna essere trasparenti con il pubblico e chiarire che quello che si vede nello show televisivo è una cosa, quello che avviene effettivamente nelle cucine è un’altra. Viene mostrata una immagine distorta del nostro lavoro, oggi non si deve più vederlo come un lavoro usurante e nevrotico. Io ho passato la mia giovinezza in cucina, ma non è giusto, deve esserci anche spazio per la vita privata. Oggi, non c’è più gente che vuole fare questo mestiere“. E se lo dice un esperto del settore come lui, c’è da riflettere attentamente sulla questione.
