Altro rincaro in vista per molti automobilisti. Se possiedi un veicolo con questo motore preparati all’ennesimo aumento
Ormai è una certezza. Ci sono poche categorie come quella degli automobilisti vessate dai rincari. Negli ultimi anni è aumentato tutto dal prezzo di listino per le nuove immatricolazioni all’assicurazione RC obbligatoria per circolare, dalle spese di manutenzione in officina ai costi della revisione, dalle sanzioni stabilite per le multe più frequenti fino al rincaro che ormai si sperimenta ogni settimana in tutta Italia senza distinzione.
Ci riferiamo, ovviamente, al prezzo dei carburanti. Dopo una lunga tregua caratterizzata da costi elevati di Benzina e Diesel ma comunque stabili, da inizio anno le quotazioni sono tornate a salire per effetto di un aumento sull’approvvigionamento delle materie prime e dei costi di raffinazione. Stando all’ultima rilevazione, il prezzo medio al self service per un litro di Benzina è di 1,823€ a fronte di un 1,726€ per il Diesel, costi che aumentano al servito con la Benzina a 1,971€/l e il Diesel a 1,883€/l.
Prezzi carburanti, nuovi aumenti in arrivo: cambiano le accise
Con i prezzi in vigore a fine gennaio, l’Italia è la quarta nazione in Europa dove i carburanti si pagano di più. A precederci ci sono la Danimarca con la benzina a 2,035€/l, l’Olanda (a 1,970€/l) e la Grecia, terza a a 1,844€/l. Purtroppo, i rincari al distributore non sono terminati e altri ne arriveranno dopo il parere favorevole delle commissioni Finanze di Camera e Senato a un provvedimento di cui si parla da tempo.
Ci riferiamo all’aumento delle accise sul Diesel di 1 o 2 centesimi con la concomitante diminuzione di quelle per la Benzina in vista di un sostanziale allineamento. Non si conoscono ancora le tempistiche di attuazione del provvedimento ma una certezza c’è già ovvero il Diesel costerà sempre di più, garantendo maggiori entrate per lo Stato stimate in 170 milioni di euro ogni anno. Risorse che saranno destinate al trasporto pubblico locale per rifinanziare il rinnovo collettivo dei contratti dei dipendenti del settore.
Nonostante la progressiva uscita di produzione dovuta alle stringenti norme sulle emissioni, le auto con motore Diesel risultano ancora molto diffuse in Italia dove rappresentano, peraltro, l’alternativa più ricercato sul mercato dell’usato. Per i proprietari, dunque, un’altra batosta che si affianca ai vari provvedimenti, già in vigore in molte città, che limitano la circolazione di auto alimentate a Diesel con classe di emissione Euro 0-1-2-3-4.